I Prodigy pubblicano il loro sesto album "The Day is My Enemy", tramite Take Me To The Hospital/Cooking Vinyl. Il primo singolo senza compromessi "Nasty" spara dai cannoni come una feroce dichiarazione d'intenti e trova Keith Flint al suo meglio ringhioso.

Presentato in anteprima come "Hottest Record in the World" di Zane Lowe su BBC Radio 1, imposta perfettamente il tono per il nuovo album. I Prodigy hanno sempre tracciato un percorso solitario attraverso i paesaggi noise della musica dance elettronica. Hanno pubblicato cinque album in studio epocali e hanno offerto performance live indimenticabili che hanno portato i ritmi elettronici in territori inesplorati.

Per tutto questo tempo sono rimasti risolutamente concentrati sulla propria visione, ispirando legioni di artisti lungo la strada. The Day Is My Enemy è probabilmente l'album dal suono più britannico che ascolterai quest'anno. Non britannico nel senso sciovinista degli sbandieratori, ma in un modo che capisca che gli spazi notturni della Gran Bretagna urbana sono una cacofonia di culture multicolori.

Se Invaders Must Die era il suono dello sprawl urbano arrugginito che decadeva come una ferita aperta nella campagna britannica, allora The Day is My Enemy parla dell'umanità arrabbiata che esiste nel decadimento dell'incubo urbano.